L’innovazione riguarda anche il linguaggio. La lingua si rinnova costantemente, il modo di scrivere cambia a seconda delle epoche e dei tempi. I socialmedia e le applicazioni di messaggistica istantanea hanno trasformato il nostro modo di scrivere, rendendolo più sintetico, frammentato, a volte, purtroppo, sgrammaticato. I 140 caratteri di Twitter (poi ampliati) ci hanno costretto a condensare in uno spazio esiguo contenuti di valore. C’è stato uno scrittore che, nel linguaggio, ha preconizzato l’avvento dei social media quando ancora non esistevano: Andrea G. Pinketts, affermatosi negli anni Novanta come autore di successo e poi prestato alla tv e al giornalismo. Pinketts, scomparso da poco, era maestro della scrittura sincopata e brillante. Ecco una recensione dal mio canale Youtube.