Con il Metaverso ci si muoverà di meno, di più o in modo diverso? Cosa ne sarà dei nostri spostamenti quando la maggior parte di essi potranno essere, diciamo, virtualizzati? Hyundai lancia un neologismo: Metamobility. Cioè la mobilità nel Metaverso, ovvero in quel mondo dove realtà fisica e virtuale interagiscono e si mescolano.
“L’idea alla base della Metamobility è che lo spazio, il tempo e la distanza diventeranno irrilevanti”, ha detto Chang Song, uno dei vertici dell’azienda sudcoreana.
La chiave di questa svolta saranno i robot. Un esempio? Una persona che è lontano da casa, accedendo al gemello digitale della propria abitazione nel Metaverso (per capirci, la riproduzione virtuale e dettagliatissima dell’appartamento) potrà comunque nutrire e coccolare il proprio animale domestico attraverso l’uso di un robot avatar come se fosse lì. Non ci sarà bisogno di spostamenti, dunque. E non servirà inforcare un veicolo Hyundai.
Avremo quasi il dono dell’ubiquità, a pensarci bene.
Ma cosa ci perderemo lungo quel tragitto che ormai non percorreremo più? E cosa rischiamo se smettiamoci di muoverci? Riflettiamoci.